MC-1 non riduce il rischio di infarto miocardico o di morte dopo bypass coronarico


L’impiego di MC-1, un metabolita della vitamina B6, prima e dopo un bypass coronarico non riduce il rischio di infarto miocardico o di morte cardiovascolare.

L’intervento di bypass coronarico è una delle più importanti opzioni per alleviare i sintomi dell’angina e migliorare la sopravvivenza e la qualità della vita nei pazienti con malattia coronarica multivasale.
Nei soli Stati Uniti, nel 2005 sono stati eseguiti più di 250.000 procedure di bypass coronarico ( CABG ).
Tuttavia, l’intervento di bypass-coronarico può essere associato a gravi complicanze, tra cui infarto miocardico, angina ricorrente, insufficienza renale e morte.

Ricercatori della Duke University Medical Center e colleghi hanno compiuto uno studio di fase 3, MEND-CABG II, con l’obiettivo di valutare l’effetto cardioprotettivo di MC-1, somministrato prima di un intervento di bypass coronarico, e continuato nei 30 giorni successivi, rispetto al placebo.
Lo studio ha riguardato 3.023 pazienti a rischio intermedio-alto, sottoposti a CABG con bypass cardiopolmonare.

L’endpoint primario di efficacia ( morte cardiovascolare o infarto miocardico non-fatale a 30 giorni ) è stato raggiunto da 140 pazienti su 1510 ( 9.3% ) nel gruppo MC-1 ed in 133 su 1486 ( 9% ) nel gruppo placebo.

La mortalità per tutte le cause è risultata più alta tra i pazienti assegnati a MC-1 rispetto a quelli che hanno assunto placebo a 4 giorni ( 1% versus 0.3% ), ma era simile a 30 giorni ( 1.9% versus 1.5% ). Non è stata riscontrata nessuna differenza nell’incidenza di ictus postoperatorio, fibrillazione atriale, tra i due gruppi.
I pazienti assegnati a ricevere MC-1 e placebo hanno presentato una simile permanenza in ospedale e nell’Unità di Cura Intensiva.

Lo studio MEND-CABG II ha dimostrato che tra i pazienti a rischio intermedio-alto, sottoposti a CABG, MC-1 al dosaggio di 250 mg/die, somministrato prima dell’intervento chirurgico e 30 giorni dopo, non è stato in grado di ridurre la morte cardiovascolare o l’infarto miocardico non-fatale. ( Xagena2008 )

Fonte: Journal of American Medical Association, 2008


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